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Il ruolo chiave degli Agenti nella tutela della salute e del Welfare

Il ruolo chiave degli Agenti nella tutela della salute e del Welfare

Nel mondo assicurativo il tema all’ordine del giorno è quello degli eventi catastrofali che hanno caratterizzato il 2023. Strettamente correlate, la numerosità dei sinistri liquidati dalle Compagnie e la questione dei tanti cittadini che, proprio perché non assicurati, hanno subito danni economici ingenti, e spesso difficilmente recuperabili.

Ecco, quindi, che ritorna centrale l’attività delle Compagnie e soprattutto il ruolo degli Agenti.

Non nascondiamocelo: amiamo pensarci non solo come qualificati professionisti, ma anche come riconosciuti interpreti della funzione sociale di cui ci sentiamo investiti.

Proviamo quindi ad offrire una chiave di lettura, stavolta sul fronte della sanità e del welfare.

Indispensabili alcuni numeri, che danno un’impietosa fotografia della situazione italiana.

Autori degli “scatti fotografici”, alcuni autorevoli Organismi: CENSIS, EURISPES e CITTADINANZA ATTIVA.

Personale sanitario

Si prevede una seria carenza di personale sanitario nel prossimo futuro. Tra il 2008 e il 2020, il rapporto medici/abitanti è passato da 19,1 a 17,3 per 10.000 abitanti, mentre quello relativo agli infermieri da 46,9 a 44,4. L’età media del personale sanitario è in costante aumento, con più del 50% dei medici che hanno tra i 55 e i 75 anni. Un trend che potrebbe portare a importanti carenze di personale, soprattutto nella medicina di base e infermieristica.

Risorse economiche

Diminuiscono costantemente i finanziamenti pubblici al Sistema Sanitario Nazionale: nel 2024 la quota è pari al 6,2% del PIL, in calo rispetto al 2010 (-0,4%).

Situazione demografica

L’invecchiamento della popolazione italiana è un ulteriore fattore che impatta sul sistema sanitario. Meno persone in età lavorativa e un aumento dei grandi anziani, significano una maggiore domanda di servizi sanitari e assistenza a lungo termine, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema pubblico.

Tempi di attesa

  • 2 anni una mammografia di screening.

  • 3 mesi per un intervento su un tumore all’utero, che dovrebbe essere effettuato entro 1 mese.

  • 2 mesi per una visita specialistica ginecologica urgente, che dovrebbe essere effettuata entro 72 ore.

  • 2 mesi per una visita di controllo cardiologica, che dovrebbe essere effettuata entro 10 giorni.

  • 1 anno per una gastroscopia con biopsia.

  • 4 mesi per un intervento di protesi all’anca, che dovrebbe essere effettuato entro 60 giorni.

Anche per le prime visite specialistiche, che dovrebbero essere effettuate entro 10 giorni in caso di disturbi o sintomi importanti, si registrano lunghi tempi di attesa:

  • 60 giorni per una prima visita cardiologica, endocrinologica, oncologica e pneumologica di Classe B-breve

  • 90 giorni per una prima visita ortopedica di Classe B-breve

Non stupisce perciò che aumenti il disagio dei cittadini italiani; secondo un recente sondaggio, infatti, solo il 56% degli intervistati si ritiene soddisfatto per le cure ricevute nell’ambito del SSN, mentre il restante 44% esprime insoddisfazione o dubbi sulla qualità dell’assistenza sanitaria pubblica.

A nostro avviso, cosa emerge?

Se le catastrofi naturali sono, ci auguriamo, eventi sporadici quanto imprevedibili, le criticità del sistema sanitario nazionale sono radicate e strutturali.

Allora è forse proprio in questo settore che risiedono le maggiori possibilità di esprimere il ruolo sociale degli Agenti.

Due considerazioni avallano questa convinzione.

  1. Aumentano sempre di più le spese a carico dei cittadini Italiani, disposti a pagare di tasca propria pur di tagliare i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e, soprattutto, per fare prevenzione tramite controlli specialistici

  1. IVASS segnala che molti non sono consapevoli delle differenze tra i servizi offerti dalle compagnie assicurative e dalle mutue.

Auspicare che le Compagnie di assicurazione predispongano prodotti e coperture chiari, trasparenti e perché no, accessibili ad una platea magari più ampia di cittadini non solo benestanti, è fondamentale.

Ma lo è ancora di più comprendere che gli Agenti, muniti di polizze efficaci, possono realmente aiutare i propri clienti ad assumere la consapevolezza che la salute è la priorità, ben al di là di abusati modi di dire.

Rivendichiamo questa nostra funzione e pretendiamo che ci sia riconosciuto un ruolo sociale.

Sarebbe il primo segnale di attenzione da parte di quelle Istituzioni che ormai sembrano dilettarsi esclusivamente a controllare il nostro operato.

E ciò, nell’indifferenza generale.

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