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Crisi e incertezza, il vero antidoto è la consulenza professionale. Quando lo riconosceranno anche Istituzioni, ANIA e IVASS?

Crisi e incertezza, il vero antidoto è la consulenza professionale. Quando lo riconosceranno anche Istituzioni, ANIA e IVASS?
Crisi e incertezza, il vero antidoto è la consulenza professionale. Quando lo riconosceranno anche Istituzioni, ANIA e IVASS? Nello scorso mese di aprile, è stato pubblicato il 5° Rapporto Assogestioni-Censis, nel quale si analizzano le tendenze e le motivazioni degli Italiani in relazione al risparmio e agli investimenti, in un contesto di incertezza economica e di crisi globali. Al di là del fatto che molti Colleghi sono professionalmente attivi anche in questo ambito, è interessante aver rilevato nelle 75 pagine del Rapporto, interamente scaricabile dal sito del Censis, alcune affermazioni a nostro avviso molto significative, in quanto assolutamente applicabili anche alla nostra attività. Ne riportiamo integralmente una: “Evidente la richiesta di una consulenza competente e puntuale, perché in grado di trasmettere ai clienti la sensazione di essere affiancati e supportati anche nelle decisioni primarie”. Nella definizione “decisione primaria”, riconosciamo pienamente il valore da attribuire alla stipula di una polizza assicurativa. Ciò a conferma di quanto da noi scritto in un precedente articolo, nel quale affermavamo che proprio nelle fasi di difficoltà sociali ed economiche le coperture assicurative rappresentano un presidio imprescindibile, a patto che siano condivise con Intermediari qualificati. Ma, soprattutto, in questo Rapporto percepiamo un messaggio che ci piace molto. Abbondano i riferimenti alle parole crisi e incertezza, eppure sembra di leggere tra le righe che uno degli antidoti a queste paure sia proprio l’affidarsi a consulenti preparati e professionali, in grado di affiancare ed avvolgere il cliente (testuale). Noi Agenti, lo facciamo da sempre, e siamo certi, continueremo a farlo. Magari auspichiamo che qualche altro autorevole soggetto terzo, oltre al Censis, riconosca nell’Agente assicurativo, il migliore interlocutore del cliente, per trovare soluzioni che rasserenino il suo futuro. Certo, forse pretenderlo da ANIA è un’utopia… ma lo è anche sperare che almeno le Istituzioni smettano di ricordarsi di noi solo quando bisogna assoggettare la Categoria alla ritenuta di acconto sulle provvigioni, o quando l’Istituto di Vigilanza avalla o genera nuovi e sempre più invasivi sistemi di controllo?    

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